Un noto colosso dell’elettrico sta per subire l’ennesimo cambio ai vertici. Il tutto in un periodo decisamente delicato per l’azienda.
Il mondo dell’auto è sempre più in fermento per la transizione verso l’elettrico che ormai è iniziata in maniera decisa da un paio di stagioni. E, come detto, nel settore delle quattro ruote aumentano le case che hanno deciso di puntare fin dall’inizio su questa nuova tecnologia. Se il punto di riferimento rimane Tesla, soprattutto nel mondo dei camion è Nikola il marchio da tenere sott’occhio. L’azienda statunitense, che è impegnata nello sviluppo di auto a emissioni zero, si è specializzata soprattutto nel settore dei tir. E grazie ai suoi studi è arrivata in pochi anni ad essere quotata al NASDAQ.
La situazione dell’azienda però è tutt’altro che florida in realtà. Se da un lato il progetto del Nikola Tre, il nuovo tir, sembra essere tornato in carreggiata e presto potrebbe essere varata la sua produzione di massa, dall’altra la società naviga in acque tutt’altro che tranquille. Da mesi sta cedendo azioni sul mercato per raccogliere liquidità. Ha per esempio interrotto la joint venture con IVECO per realizzare e gestire lo stabilimento di Ulm, in Germania, dove verranno costruiti i camion a batteria e a idrogeno destinati al mercato europeo. Ma non è tutto.
La stessa società ha annunciato il 24 maggio scorso di aver ricevuto un avvisto di delisting da parte del NASDAQ a causa del “mancato rispetto dei requisiti di prezzo minimo di offerta stabiliti dalla Borsa”. La colpa è del crollo sui listini di New York del titolo di quasi il 78%. Per risollevarsi però ha bisogno entro 180 giorni di tornare a rispettare le Nasdaq Listing Rule, con il valore di chiusura dell’azione che dovrà essere pari ad almeno 1 dollaro per 10 giorni lavorativi consecutivi in qualsiasi momento entro il 20 novembre.
Nikola, ancora uno choc per il colosso elettrico
Ma non finisce qui purtroppo. Infatti per il quarto anno di fila il colosso elettrico perde il proprio CEO. Infatti è ormai ufficiale che Michael Lohscheller, ex numero uno di Opel, ha deciso di rassegnare le dimissioni come CEO di Nikola. Al suo posto subentra l’ex vicepresidente della General Motors Stephen Girsky, che attualmente è il presidente della casa americana.
A quanto pare il passo indietro di Lohscheller è dovuto a una questione di salute familiare che lo costringerà a tornare in Europa ma, ha fatto sapere, resterà comunque a disposizione di Nikola in qualità di consulente fino alla fine di settembre.
Una situazione, come detto, non fortunata per il colosso americano quella con i CEO, visto che ne ha cambiati 4 in 4 anni. A partire da Trevor Milton, creatore del marchio Nikola, che nella società ha una partecipazione del 20%, che si è dimesso nel 2020 in seguito alle accuse di frode in titoli formulate in una relazione rilasciata da Hindenberg Research. Ora il nuovo cambio, che l’azienda spera possa essere più fruttuoso per dare una stabilità che sarebbe fondamentale per le sorti del marchio.