Al Red Bull Ring si sono vissute scene davvero anomale e ora emerge che l’esito della gara potrebbe essere sbagliato. Cosa è successo.
L’unica cosa certa è che anche in Austria la Red Bull ha dimostrato di avere tutto un altro passo rispetto alla concorrenza. Al momento non c’è nessuno come lei e anche se alle spalle la concorrenza è agguerrita, il gap prestazionale tra la RB19 e le altre auto troppo ampio da poter offrire sorprese almeno per il successo di tappa. Eppure sul tracciato di casa del team fondato dal compianto Dietrich Mateschitz, qualcosa di diverso sarebbe potuto succedere, se i commissari non avessero compiuto alcuni importanti errori.
I numeri emersi nel post GP fanno ipotizzare che se fossero stati presi dei provvedimenti nell’immediato, il risultato avrebbe potuto essere un altro. Ed è interessante notare, come sia stata la FIA stessa ad ammettere la “distrazione”, figlia di un motivo in particolare.
GP di Spielberg falsato? Arriva la confessione
Tutta colpa dei “limiti della pista” infranti. Sin dal venerdì è stata un’ecatombe di riscontri cronometrici cancellati per via del superamento dei profili, e come facilmente immaginabile in corsa questa problematica si è amplificata, portando gli staward a distribuire penalità a pioggia, dando vita ad una situazione grottesca.
Solamente George Russell e Fernando Alonso sono stati in grado di gestirsi bene, in particolare nel punto più critica rappresentato dalle curve 9 e 10, entrambe destre e ad alta velocità.
Ora, da quanto si apprende, ci sarebbero state ben 1200 infrazioni di questo tipo, ovvero di piloti che hanno superato la linea bianca di demarcazione con tutte e quattro le ruote, ma non tutti sarebbero stati puniti. Ne consegue che se i federali fossero stati ligi al loro dovere e precisi, forse il podio non sarebbe stato quello che abbiamo ammirato al termine dell’evento.
“A causa della particolarità del layout del tracciato e della propensione di molti corridori a guidare al di fuori dei confini, si è verificata una situazione senza precedenti che ha reso impossibile un vaglio capillare delle infrazioni“, quanto riferito a caldo da un portavoce della Federazione a Motorsport.com.
Giusto per mettere le mani avanti e placcare sul nascere eventuali polemiche, nonché richieste di revisione dell’ordine d’arrivo, l’organo giudicante ha rivelato di aver già intrapreso un’analisi per chiarire ogni dubbio. Dunque, come confermato dall’ente che gestisce il lato sportivo della F1, nei prossimi giorni potremmo assistere a colpi di scena. Ricordiamo che perlopiù sono state inflitti 5 secondi di penalità, con un caso, quello del portacolori dell’Alpha Tauri Yuki Tsuonda che ne ha ricevuti dieci.
Visto che il round tra le montagne della Stiria è stato confermato fino al 2030, è stata fatta domanda di aumentare le vie di fuga in ghiaia, in stile curva 4, così da avere una definizione più netta degli spazi. Finora l’organizzatore aveva preferito non procedere in questo senso in quanto ospitando l’autodromo anche le moto, avrebbe creato dei disagi a chi è su due ruote. “Sebbene non sia semplice da applicare a causa della presenza di altre serie che competono qui, ci sembra la strada più opportuna da intraprendere“, ha concluso il delegato rimarcando l’efficacia dell’off-track vecchio stile.