Biocarburanti, la decisione dell’Europa: inserita la norma, cosa prevede

Biocarburanti, legislazione europea ed Euro 7: l’evoluzione verso una mobilità più sostenibile parte dall’Italia e dalla Germania

L’Unione Europea sta affrontando importanti cambiamenti riguardanti i biocarburanti e lo standard Euro 7. Alcuni giorni fa, il Parlamento Europeo ha finalmente preso la sua decisione: il futuro della mobilità in Europa sta per cambiare, con implicazioni significative per paesi come l’Italia e la Germania.

biocarburanti
Biocarburanti (fuoristrada.it)

Di seguito le decisioni legislative che stanno spingendo verso una mobilità più sostenibile e l’adozione dei biocarburanti come alternativa ecologica.

Biocarburanti, cosa ha deciso l’Europa

I biocarburanti rappresentano una promettente alternativa sostenibile ai combustibili fossili. Sono prodotti da biomassa, materiali organici che possono essere utilizzati come fonte energetica. I principali sono l’etanolo, prodotto dalla fermentazione di zucchero o amido, il biodiesel, prodotto dall’olio di piante come soia, colza o mais, e il biogas, prodotto dalla decomposizione della materia organica. I biocarburanti vantano benefici ambientali, come la riduzione delle emissioni di gas serra, e offrono una soluzione promettente nella lotta contro il cambiamento climatico.

L’Unione Europea ha recentemente adottato una posizione decisiva riguardante i biocarburanti, riconoscendoli come “Carburante a Emissioni di CO2 Neutrali“. Un riconoscimento di fondamentale importanza per la futura normativa sulle emissioni di CO2 per le automobili.

La Commissione Industria, Ricerca ed Energia dell’Unione Europea ha infatti approvato una proposta che comprende i biocarburanti nella definizione più ampia di combustibili rinnovabili o sintetici a basso impatto ambientale. Questa mossa apre la strada a nuovi sviluppi nel settore dei trasporti e getta le basi per una futura mobilità più sostenibile in Europa.

Germania e Italia si dicono pronte a produrre e commercializzare su larga scala i biocarburanti. In particolare, l’Italia utilizza biocarburanti derivati da colture come la colza e il mais, ed il principale produttore è ENI. Secondo quanto riportato da ANSA, l’azienda italiana mira a produrre 2 milioni di tonnellate di biocarburanti all’anno entro il 2025, puntando a raggiungere 6 milioni di tonnellate all’anno entro un decennio. Questo ambizioso obiettivo verrà raggiunto attraverso la creazione di grandi piantagioni di colture oleaginose, principalmente in Africa, con particolare attenzione a paesi come il Kenya, il Mozambico e il Congo.

come funziona il biodiesel
Europa: sì a biocarburanti, rimandato l’Euro 7 (ANSA – fuoristrada.it)

Queste piantagioni, conosciute come “agrihub“, saranno incentrate sulla coltivazione del ricino, una pianta che richiede un basso consumo di acqua e che non entra in competizione con le colture alimentari. Tale scelta è importante per garantire che la produzione di biocarburanti non influisca negativamente sulla sicurezza alimentare della regione. L’obiettivo di espandere queste piantagioni in Africa è un passo significativo verso la produzione sostenibile di biocarburanti, utilizzando colture che hanno un basso impatto ambientale e che possono contribuire a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

E il nuovo standard Euro 7?

Il nuovo standard Euro 7 rappresenta sicuramente una svolta nell’industria automobilistica europea. Tuttavia, la Commissione ITRE ha proposto un possibile rinvio della sua entrata in vigore fino a 5 anni. Questa decisione è stata accolta positivamente per fornire un adeguato periodo di adattamento al mercato e garantire il rispetto degli standard internazionali.

L’Unione Europea sta adottando un approccio ambizioso verso una mobilità più sostenibile, con decisioni chiave riguardanti i biocarburanti. Il riconoscimento dei biocarburanti come “Carburante a emissioni di CO2 neutrali” segna un passo importante nella direzione di una futura mobilità ecologica. Per un paese come l’Italia è di fondamentale importanza diventare un leader nel settore, tant’è che il Governo ha di recente comunicato di avere in canna numerosi investimenti necessari allo sviluppo di tale tecnologia.