Bonus benzina, cambia di nuovo tutto in Italia: chi può usufruirne

Il decreto carburanti ha cambiato la scadenza e i destinatari del bonus benzina: vediamo quali sono le novità a riguardo.

Il periodo pandemico ha portato ad una maggiore attenzione alle problematiche sociali ed economiche della popolazione. Gli aiuti economici e i bonus sono stati una costante di questi ultimi anni e rappresentano una misura assistenziale d’emergenza.

Di sicuro non ci si può aspettare che questa tendenza vada avanti all’infinito e si spera che i programmi futuri dell’attuale governo contemplino delle riforme in grado di dare respiro alle famiglie italiane.

benzina incentivi
Il decreto carburanti ha cambiato nuovamente il bonus benzina: quali sono le novità?

Il problema principale rimane una scarsa offerta lavorativa, qualcosa su cui pare che si stia lavorando ma per cui non abbiamo ancora un quadro chiaro. In attesa di riforme strutturali che possano rendere inutili i bonus, gli italiani che hanno maggiori difficoltà si possono comunque appoggiare alle misure assistenziali straordinarie, tra le quali c’è anche il bonus benzina. Questo è stato pensato ed erogato nel 2022 dal governo Draghi in risposta al caro benzina.

Originariamente il bonus benzina è stato rivolto ai lavoratori privati come aiuto una tantum fino ad un massimo di 200 euro. L’aiuto si aggiungeva al taglio delle accise sui carburanti che aveva permesso per tutto il 2022 di calmierare il costo della benzina e di attutire il colpo inferto dai continui aumenti del prezzo dei barili di petrolio. Tale iniziativa si doveva concludere al termine dello scorso anno, ma per fortuna non è più così.

Bonus Benzina, cos’è cambiato con il decreto carburanti

L’emergenza benzina purtroppo non si è risolta in questa prima parte del 2023 ed il timore è che i prezzi possano continuare a salire durante il prosieguo dell’anno. A marzo il governo Meloni ha approvato il decreto carburanti, con il quale è arrivato un cambiamento importante. Adesso infatti le stazioni di rifornimento dovranno mostrare non solo il prezzo del carburante applicato in quel distributore ma anche quello medio in tutto il Paese.

Bonus benzina: cambia tutto
Adesso il bonus benzina potrà essere richiesto fino al 12 gennaio – Fuoristrada.it

L’idea è che l’automobilista possa fare un confronto diretto tra il prezzo applicato dal singolo distributore e quello medio del carburante così da decidere se fare benzina o cercare qualcuno che applichi un prezzo più conveniente. Inoltre questo obbligo potrebbe spingere i gestori dei distributori ad uniformare i prezzi a quello medio per non perdere la clientela. Come misura di sicurezza nel caso in cui ci fossero dei furbetti che modificano i prezzi medi a loro piacimento (o mentano sul prezzo applicato nella loro stazione di servizio), il decreto prevede delle multe salate per i trasgressori.

I decreto ha portato come dote anche il rinnovo del bonus benzina che è stato prorogato fino al 12 gennaio 2024. Si tratterà sempre di un bonus una tantum, dunque gli automobilisti potranno usufruirne una sola volta. Esattamente come accadeva lo scorso anno, questo è rivolto ai dipendenti privati e saranno le aziende o i datori di lavoro a doverlo richiedere per i dipendenti. Spetta poi sempre alle aziende la forma, potranno infatti decidere se elargirlo in buoni benzina o in benefit aziendali.

Esattamente come gli altri bonus di questo tipo – ad esempio il bonus partita Iva – anche quello per il carburante non costituirà reddito per il lavoratore e dunque non potrà essere tassato a fine anno. Dovrà tuttavia essere inserito come onere contributivo nel cud di fine anno.

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