Michael Schumacher, quella volta che voleva picchiare il grande rivale: la scena passata allo storia

La leggendaria carriera di Michael Schumacher in Formula 1 passa anche da episodi discussi: come quella volta che voleva picchiare un rivale

La carriera di Michael Schumacher è entrata direttamente nella leggenda dal giorno del suo ritiro ufficiale undici anni fa. E le pagine più belle indubbiamente il tedesco le ha scritte al volante della Ferrari, compresi i cinque titoli mondiali.

Michael Schumacher, quella volta che voleva picchiare il grande rivale - Fuoristrada.it
Michael Schumacher, quella volta che voleva picchiare il grande rivale – Fuoristrada.it

Ma in 21 anni di gare e duelli, ci sono stati anche episodi controversi. Come quella volta in cui stava letteralmente per mettere le mani addosso ad uno dei suoi più focosi rivali, una scena che è passata alla storia e in pochi hanno dimenticato.

Tutto è cominciato il 30 agosto 1998, quando il testa a testa tra il Kaiser e Mika Hakkinen con la McLaren era arrivato al suo apice. I due erano vicinissimi in classifica, Micheal arrivavga dalla vittoria in Ungheria dove invece il suo rivale era stato solo sesto e li aspettava una grande classica come il Gran Premio del Belgio a Spa.

Michael Schumacher, quella volta che voleva picchiare il grande rivale: una scena mai vista

Classica la gara e classica anche la pioggia che nelle Ardenne spesso la fa da protagonista anche ad agosto. Mika Hakkinen scattò dalla pole position sotto l’acqua tenendo la testa della classifica all’uscita della prima curva ma dietro a lui cominciò a scatenarsi l’inferno per condizioni di visibilità decisamente scarse.

David Coulthard, suo compagno di squadra, andò ad impattare contro le barriere senza grosse conseguenze. Ma la sua monoposto rimbalzò in mezzo alla pista creando una carambola che coinvolse ben 13 monoposto, l’incidente numericamente ancora oggi più numeroso in una gara di Formula 1.

Molti riuscirono a ripartire, compreso lo scozzese, quando un’ora dopo fu dato nuovamente il via ancora sotto la pioggia. Nella seconda partenza però Hakkinen fu superato dalla Jordan di Damon Hill e successivamente si girò dopo un leggero contatto proprio con Schumacher rimanendo bloccato in mezzo alla pista,

Così fu centrato da Johnny Herbert, per foprtuna senza conseguenze fisiche, e quindi entrambi dovettero ritirarsi. Strada libera quuindi per la Ferrai del tedesco che superò Hill e sembrava destinato ad un comodo successo. Ma al 26° giro Schumi, nel tentativo di doppiare Coulthard nella discesa verso Pouhon non riuscì ad evitare di tamponarlo.

L'incidente tra Schumachder e Coulthard - Fuoristrada.it
L’incidente tra Schumachder e Coulthard – Fuoristrada.it

Monoposto distrutta all’anteriore, Schumacher riuscì a rientrare ai box su tre ruote e lì comincoò la sua furia. Perché a lui sembrava evidente che il compagno di squadra di Hakkinen lo avesse danneggiato apposta e così, una volta sceso dalla macchina si diresse minaccioso verso il box del rivale, bloccato a stento dal suo team. “Mi volevi fo**utamente uccidere, eh?”’ urlava il tedesco in corsia box prima che lo portassero via.

Quell’incidente consegnò il mondiale a Hakkinen, ma Coulthard ha cambiato più volte versione

In effetti tutte le immagini disponibili dimostrarono che Coulthard non aveva fatto nulla per spostartsi vedendo sopraggiungere Schumacher. Qualcuno però obiettò che il tedesco non aveva nessuna necessità di passarlo, almeno non in quel punto e quindi aveva fatto una forzatura. Alla fine la gara fu vinta da Damon Hill davanti a Ralf Schumacher e Jean Alesi, mentre il mondiale anche grazie a quel risultato andò a Hakkinen con 14 punti di margine su Schumi.

Cinque anni doppio, in piena era vincente Schumacher-Ferrari, David Coulthard tornò a parlare dell’episodio ammettendo in parte le sue colpe: “Avevo alzato il piede per lasciarlo passare ma l’ho fatto improvvisamente ed ero sulla linea di gara, non avrei dovuto farlo”.

Schumacher in lotta con Damon Hull a Spa 1998 - Fuoristrada.it
Schumacher in lotta con Damon Hull a Spa 1998 – Fuoristrada.it

Lo scorso anno però si è rimangiato tutto dicendo che non aveva responsabilità e che l’errore era stato tutto di Michael: “Quello è stato un momento molto sfortunato, di cui ora possiamo finalmente ridere, ma vi garantisco che non ridemmo all’epoca. Michael è stato eccezionale in carriera, ma commise un enorme errore in quell’incidente, perché cercò di superarmi”. E svelò che una settimana dopo si erano rivisti parlandone con calma ed entrambi avevamo riconosciuto che c’erano le stesse responsabilità. Oggi però Schumacher non è qui a raccontarcela.

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