Euro 7, batosta per l’Europa e gli automobilisti: quando ci sarà il blocco definitivo

Euro 7, costruttori in rivolta. Mazzata agli automobilisti: ecco quando scatterà il blocco. La situazione che rischia di compromettere il diritto alla mobilità

Sono sorte polemiche sulle decisioni dell’Unione Europea in merito alla produzione di automobili con motori tradizionali. La sostenibilità ambientale, la necessità di abbassare i tassi di inquinamento e di prendersi cura dell’ecosistema hanno portato ad una drastica virata sulle nuove automobili elettriche. Tanto drastica da avere fatto storcere il naso a loro produttori. L’Europa ha infatti imposto “zero emissioni” a partire dal 2035. La produzione di auto con motore a combustione dovrà essere “bandita” a partire da quella data.

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La decisione dell’Unione Europea scatena le polemiche (Fuoristrada.it)

Una decisione, come detto, che ha fatto discutere, così come quella in merito all’Euro 7. Dal 2025 saranno in vigore degli importanti limiti. Per i produttori, insomma, è un momento di grande incertezza e difficoltà.

Euro 7, a decisione dell’UE scatena i costruttori: i rischi

Una situazione confermata anche dal presidente dell’associazione dei costruttori europei d’auto (ACEA) Luca de Meo, che ha lanciato un accorato appello alle istituzioni europee per una collaborazione tra industria e politica al fine di salvaguardare il diritto alla mobilità dei cittadini e avere una transizione ed evoluzione non traumatica o minacciosa ma lineare nel superare questa fase di transizione.

De Meo ha evidenziato i pericoli a cui vai incontro l’industria europea. La Cina ha il dominio sul mercato elettrico, gli Stati Uniti sono dietro. Paesi che rischiano di prendere il sopravvento sull’Europa. “Per tanto tempo siamo stati in vantaggio a livello competitivo, sull’elettrico non sarà così almeno sul breve periodo” ha avvisato.

E’ necessario il sostegno delle autorità per recuperare il vantaggio perso. Anche perché solo il 5% delle materie prime per la realizzazione delle batterie è in mano all’Europa. Il resto dovrà essere importato dalla Cina con tutto ciò che ne consegue.

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La decisione dell’Unione Europea scatena le polemiche (Fuoristrada.it)

Sostegno che non arriva certo con l’imposizione dell’Unione sulle norme Euro 7. Questo imporrebbe sforzi e costi maggiori ai danni del costruttori, assolutamente superiori ai benefici ottenuti. La norma porterà i costruttori a investire miliardi di euro in motori e tecnologie di trattamento allo scarico al fronte di miglioramenti ambientali minimi. Se per l’Unione Europea la norma è la via per incentivare il ricambio del parco macchine vecchio, il parere dei costruttori è che questo finisca semplicemente per aumentare i costi delle vetture e scoraggiare gli utenti all’acquisto di nuove macchine, ottenendo l’effetto di avere veicoli ancora più vecchi.

Meglio quindi disperdere gli sforzi, le energie e soprattutto i fondi destinati a rientrare nella norma Euro 7 su incentivi per un processo di elettrificazione più rapido ed efficiente, come avviene nel resto del mondo.

Questa questione vale, a maggior ragione, per il nostro paese, dove i prezzi continuano ad aumentare e le vendite a calare. Il mercato italiano nonostante gli incentivi continua ad essere in grande sofferenza: siamo tra i paesi dove le persone hanno il parco macchine più vecchio.

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