La notizia che il mondo dei motori sperava di non dover mai leggere. Milioni di fan in lutto dopo l’incidente fatale che sconvolge il motorsport
Si è aperto come peggio non poteva il 2023 del mondo dei motori. I tanti fan e appassionati hanno infatti dovuto dire addio a una leggenda, un mito che ha fatto innamorare milioni di sportivi. Per lui, fatale l’incidente occorso sulle nevi. Una vera e propria tragedia per la moglie e i figli. 
Incredibile che, uomini abituati a correre a così alte velocità su quattro ruote, possano trovare poi la morte in maniera così “banale”. Peraltro, per lui, il mondo delle nevi era tutt’altro che sconosciuto, avendolo praticato parallelamente all’attività alla guida. I fan sono increduli, ma devono comunque rassegnarsi a una perdita così prematura e grave. Il campione, infatti, aveva 55 anni.
Secondo quanto ricostruito delle forze dell’ordine locali, il campione dei motori stava scivolando sulla neve su di una pendenza molto scoscesa quando il mezzo si sarebbe capovolto andandogli a finire addosso. Ferite troppo gravi per poter sopravvivere. Il campione, infatti, è morto praticamente sul colpo.
Addio al grande campione
Se ne va così Ken Block, pilota di rally americano, non in una gara, non in una delle sue tante peripezie alla guida. Ma per un incidente sulla neve. Un destino simile a quello che sta vivendo Michael Schumacher, di cui non si hanno più molte notizie proprio dopo un incidente sulla neve, alla fine del 2013.
L’incidente fatale nei pressi del suo ranch a Park City, nello Utah. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal suo team The Hoonigans, sua azienda di abbigliamento. Block aveva anche co-fondato il marchio di abbigliamento da skate Dc Shoes. La leggenda del rally lascia la moglie Lucy e tre figli. 
Il motorsport a stelle e strisce, quindi, è in lutto. Ken Block ha acquisito grande notorietà grazie ai video della serie “Gymkhana”, una serie in dieci parti, che aveva appassionato il mondo, tanto da fargli totalizzare circa due milioni di iscritti sul canale YouTube. Lì sì che effettuava delle manovre al limite, da cui si è sempre salvato. Proprio a ottobre aveva mandato in scena la sua ultima “Gymkhana” con un’Audi elettrica a Las Vegas.
Nella sua lunga e pittoresca carriera ha vinto gli X-Games, ha partecipato alla Dakar, al Mondiale WRC e a quello di rallycross, correndo anche a Monza. “Ken era un visionario, un pioniere e un’icona. E, soprattutto, un padre e un marito. Ci mancherà incredibilmente” ha scritto una delle sue aziende, tramite i canali social.