Modifica la Ferrari e fa infuriare il “boss” | Via il Cavallino dalla rossa

Conosciuto come un uomo molto severo, Enzo Ferrari perse davvero le staffe – come narra la leggenda – solo una volta con un marchio tedesco. Aveva ragione o torto? Soprattutto, come sono andate davvero le cose? 

Ferrari (Canva) 13 novembre 2022 fuoristrada.it
Ferrari (Canva)

Vi siete mai chiesti perchè i pochissimi tuner che non hanno paura di effettuare modifiche estetiche e motoristiche sulle auto più esclusive del mondo si assicurano sempre di levare il badge di Ferrari dal cofano delle auto interessate? La risposta risiede in una storia dai tratti mitici che a quanto pare è avvenuta davvero: protagonisti, un tuner tedesco…ed Enzo Ferrari stesso.

Rigide regole

Nell’ambiente dei motori c’è da anni un dibattito interessante sulle regole del marchio Ferrari che se non seguite alla lettera porterebbero il cliente “irrispettoso” a finire su una speciale lista nera di persone interdette all’acquisto di nuovi veicoli della casa. Sembra che questa presunta Black List esista davvero e non solo, abbiamo pure scoperto quali sono i VIP che ci sono finiti dentro.

Tra le regole principali da seguire per non incappare nella rabbia di Ferrari e dei suoi dirigenti ce n’è una, a quanto pare voluta da Enzo Ferrari in persona: mai effettuare tuning sulle vetture con il Cavallino impresso sul cofano. Il fondatore della casa infatti ci teneva moltissimo alle proprie auto e non avrebbe mai autorizzato un tuning. Peccato che un marchio tedesco ci abbia provato lo stesso, finendo molto male…

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Anche la F40 è stata “vittima” di modifiche estetiche (Canva)

Da pilota a “reo”

Fondata dall’ex pilota professionista Willy Koenig in Germania, la casa di cui parliamo oggi ha infranto il più sacro principio della storica ditta italiana. Nel 1977, la Koenig di Willy era una neonata azienda specializzata soprattutto nel tuning di vetture sportive, supercar e via dicendo. La prima avvisaglia che qualcosa non andava per Modena arrivò proprio quell’anno quando Koenig sottopose la sua personale Ferrari 365GTB ad un tuning.

Fin qui, alla fine, Willy non aveva fatto altro che modificare un’auto di sua proprietà, qualcosa che la casa italiana a quanto pare non consente. Ma la vera lite con il fondatore del marchio – racconta Evomagazine – sarebbe arrivata qualche anno dopo quando Koenig osò mettere mano alla perla della casa italiana, la famosa Ferrari Testarossa del 1985.

Leva il Cavallino…

Secondo la leggenda, Enzo Ferrari in persona telefonò a Koenig intimandogli di togliere immediatamente il badge con il Cavallino dalla vettura modificata che a sua detta non era ormai più una Ferrari originale. In realtà, è probabile che le cose si siano svolte in modo più “diplomatico” magari con una diffida legale inviata tramite fax all’azienda tedesca – che fino a quel momento era stata in ottimi rapporti con Maranello – o qualcosa del genere.

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Una Koenig. Rigorosamente senza bade con il Cavallino (Web Source)

La storia però è probabilmente vera perchè oltre ad essere confermata da più di una testata autorevole del settore, ha lasciato una prova storica: come abbiamo detto all’inizio, tuner come Mansory e Koenig stessa non montano il badge del Cavallino sul cofano e si guardano bene dal vendere le proprie auto utilizzando il nome del marchio italiano. Sarebbe bello poter sapere come è andata davvero, peccato che Ferrari non sia ormai più tra noi da tanti anni.

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