La tecnologia ha fatto passi da gigante fino a donarci auto che si guidano da sole: la domanda è, noi siamo stati al passo di questa evoluzione incredibile? Per scoprirlo possiamo rifarci ad una ricerca che dà risultati assurdi.
Non sempre le innovazioni vengono accolte a braccia aperte dal grande pubblico, ci sono moltissime tecnologie legate al mondo dell’automobilismo che inizialmente non sono state capite o che la massa non ha accettato facilmente. 
Tra queste, ce n’è anche una moderna che a quanto pare non sta spopolando come il suo inventore si sarebbe aspettato almeno all’inizio.
Una rivoluzione annunciata
Come sappiamo bene, ormai molte auto già uscite o pronte per uscire sul mercato come la famosa Tesla Model S dispongono di un sistema di guida autonoma, criticissimo dai denigratori che non si sono fatti attendere nei – per fortuna rari – casi in cui qualcosa è andato storto e incidenti sono stati causati proprio dall’automobile che avrebbe dovuto percepire un ostacolo sulla carreggiata in modo autonomo.
In realtà, l’invenzione dell’auto che si guida da sola risale addirittura al preguerra con Mercedes-Benz ed altre case che sperimentarono questo sistema ciò alla fine degli anni trenta. La prima auto sul mercato a proporre questa tecnologia in modo realistico però è stata senz’altro quella di Elon Musk. Ma la clientela capisce davvero questa innovazione ed il suo funzionamento?
Non tutti sono pronti
Secondo la JD Power, azienda che negli Stati Uniti coordina l’utilizzo delle nuove tecnologie automobilistiche, i risultati di un sondaggio riguardante proprio l’opinione che il pubblico ha delle automobili con guida autonoma Elon Musk e gli altri imprenditori che intendono rendere questa tecnologia fruibile in tutto il mondo diffondendola in modo più capillare hanno un bel problema. 
L’invenzione infatti è ancora nella fase in cui la clientela è scettica e fatica a comprenderla ed accettarla. La JD ha valutato con un punteggio di 39 su 100 la responsività del pubblico nei confronti della nuova tecnologia, rivelando che solo il 26% degli intervistati proprietari di un’auto a guida autonoma utilizza realmente questa caratteristica della propria auto in modo costante.
Serve più istruzione
Stando al parere di Lisa Boor che ha coordinato i sondaggi, le case devono iniziare a diffondere maggiori informazioni sul sistema, pubblicizzandolo in modo che il pubblico possa comprenderlo ed acquisire fiducia nei confronti di un’innovazione che viene ancora vista con molto sospetto anche a causa di alcuni casi di cronaca che comunque non costituiscono – stando ai dati – la norma. 
Stando all’indagine, ecco cosa servirebbe: “L’obiettivo delle case automobilistiche dovrebbe essere quello di rendere comprensibile la tecnologia di guida autonoma al pubblico. L’istruzione passa anche attraverso i termini che vengono usati per descriverla”, spiega Boor. Le innovazioni non sono nulla se il pubblico non le comprende e non si fida: a quanto pare, i marchi che usano il sistema autopilot hanno ancora molto lavoro da fare.