Crisi nera per la Honda: arriva l’ennesima batosta per il colosso giapponese

La Honda è una azienda semplicemente colossale. Ma ultimamente non se la sta passando affatto bene, come vedremo adesso.

Di aziende come Honda, ce ne sono veramente poche all’interno dell’automobilismo. Un marchio storico, fondato da Soichiro Honda, che iniziò un’attività da costruttore di pistoni nel 1937. Divenne presto uno dei fornitori della Toyota, per poi allargare la sua attività imprenditoriale ad altri settori della meccanica. L’uomo era noto perché al suo tempo equipaggiò un’auto da gara con un motore di tipo aeronautico a 8 cilindri.

Honda, situazione non facile per il costruttore giapponese: di cosa si tratta 24 novembre 2022 fuoristrada.it
Honda, situazione non facile per il costruttore giapponese: di cosa si tratta fuoristrada.it

Un grande ideatore, che sicuramente oggi sarebbe fiero di quel che ha creato; l’azienda nipponica è adesso una multinazionale che produce auto e moto oltre a lavorare su ricerche legate alla robotica. Honda produce 14 milioni di motori all’anno, rappresentando uno dei costruttori più operativi al mondo. Di recente, però, non se la passa bene: almeno per quanto riguarda il suo ‘ramo’ HRC.

HRC, una storia da sogno: i risultati fra MotoGP e SBK

Abbiamo parlato della Honda, che fra le aziende incorporate più importanti detiene l’HRC. Famosa specialmente in ambito sportivo. I risultati, infatti, sono sempre stati straordinari per la scuderia giapponese. Formatosi nel 1954, dall’82 il reparto corse è divenuto una specie di società a sé stante. Nel motomondiale, già nel ‘900, ha raccolto successi di non poco conto. Quando pensiamo alle moto targate Honda, impossibile non riflettere sulla RC211V e la NSR 500, ma anche le RC212V ed RC213V. Nella classe 500 (odierna MotoGP), il mondiale numero uno è arrivato nell’83 con Freddie Spencer, ripetutosi due anni dopo. A conquistare il 3° titolo iridato, ci ha pensato Wayne Gardner nel 1987. Nell’89 tale gioia è toccata a Eddie Lawson.

Marc Marquez in azione: è il pilota più vincente in MotoGP con la Honda grazie soprattutto ai suoi sei titoli mondiali in classe regina 24 novembre 2022 fuoristrada.it
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Poi cinque consecutivi per Michael Doohan (dal 1994 al 1998), uno con Alex Crivillé (199) e l’ultimo con Valentino Rossi. Il Dottore si è ripetuto in MotoGP nel 2002 e nel 2003, prima di andare a vincere con la Yamaha. A spezzare tale egemonia, ci pensò il compiantissimo Nicky Hayden, fino al ritorno al successo con Casey Stoner e infine il dominio di Marc Marquez (2013-2014 e poi dal 2016 al 2019). In Sbk i numeri sono stati meno rilevanti, ma di spazio per sei strepitosi titoli mondiali ce n’è stato eccome: doppietta iridata con Fred Merkel (1988-89). Poi John Kocinski nel 1996 ad illuminare la categoria, fino ad arrivare a Colin Edwards nel 2000 e nel 2002 e, infine, James Toseland nel 2007.

Honda, da cannibale di successi a mito ferito: 2022 da incubo

Innumerevoli successi mondiali per la Honda, o per meglio dire HRC, fra motomondiale e derivate di serie. IL 2022, più che negli anni scorsi, ha però purtroppo certificato un vuoto sportivo che riguarda il marchio motociclistico per eccellenza. Se le due stagioni di MotoGP e SBK appena archiviate sono state totalmente appannaggio di Ducati, mentre i rivali si sono comunque in qualche modo riusciti ad accontentarsi (Yamaha in MotoGP si è aggrappata a Fabio Quartararo, mentre l’omonima scuderia ha fatto lo stesso in Sbk con Ratzgatlioglu e la Kawasaki con Jonathan Rea), stessa cosa non può essere detta di Honda.

Marc Marquez nel paddock: anno complicato per lui e la Honda 24 novembre 2022 fuoristrada.it
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Anzi, il team nipponico sembra aver – in senso sportivo – toccato il fondo. I numeri non sono tutto, ovviamente, ma due ultimi posti nelle categorie motociclistiche più importanti al mondo fanno sicuramente male. Nella classe regina del motomondiale, l’HRC ha concluso con zero vittorie e due podi, terminando a 155 punti: quasi 300 da Ducati, anche con il rientro in scena di Marc Marquez. In Superbike, le cose non sono andate tanto meglio. Un solo podio e ultimo posto dolorosissimo, di un solo punto nella sfida con la BMW. I distacchi dalle moto di vertice fanno ancora più male: 374 punti dalla Ducati campione.

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