Non ci sono più auto nuove, è allarme rosso | Il Governo corre ai ripari

La crisi dei chip sta rendendo l’approvvigionamento di automobili nuove un vero inferno: alcuni paesi se la passano peggio di altri mentre uno in particolare è costretto a “mendicare” vetture da altre nazioni vicine. 

Non ci sono più automobili nuove e quelle che arrivano sono spesso in grande ritardo sulla consegna. Alcuni marchi come Mini hanno preso la cosa in modo ironico proponendo ai clienti regali per ingannare il tempo mentre questi aspettano che la loro vettura salga finalmente sulla nave cargo che la porterà al suo nuovo proprietario. Le case produttrici di altri paesi…diciamo solo che non hanno molte ragioni per ridere.

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(Canva)

Un grosso punto interrogativo

Non è un buon momento per comprare un’auto nuova, anzi, consigliamo a tutti i nostri lettori qualora servisse loro un veicolo in modo molto impellente di rivolgersi al mercato dell’usato. Meglio un uovo oggi che una gallina domani in questo caso specifico dato che la crisi di approvvigionamento delle vetture nuove sembra non conoscere sosta. Sono parecchie le ragioni alla base di questo fenomeno ma la principale è sicuramente la scarsità di microchip necessari per i sistemi tecnologici di molte vetture.

Qualche settimana fa, in occasione del #FormulaAutomotive di Milano i rappresentanti di diverse associazioni per la difesa dei consumatori hanno sollevato il problema chiedendo un intervento del nuovo Governo di Giorgia Meloni: “La ripresa del mercato è oggi più debole del previsto, anche a causa della persistente crisi dei chip e, più in generale, delle componenti dei veicoli”, ha spiegato il presidente di Autotorino Plinio Vanini agli astanti, richiedendo aiuti da chi di dovere.

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Alcune case stanno reagendo meglio di altre (Canva)

Crisi nera

Questa crisi sta colpendo un po’ tutti i paesi del mondo, non solo quelli europei, con i marchi che inventano nuove soluzioni per non incorrere in pesanti ritardi. Dopo tutto, una casa che dovesse riuscire a rispettare le date previste per la consegna delle nuove vetture si porrebbe in una posizione di vantaggio rispetto a tutte le altre. E’ il caso di Renault che ha creato appositamente la Arkana con meno optional possibili, riducendo i componenti necessari per costruirne e consegnarne una.

Ma la risposta del Governo quale sarà per far fronte a questa grave crisi che non ha praticamente precedenti nel nostro paese? Mentre attendiamo, possiamo constatare che c’è chi sta peggio di noi. Una nazione in particolare che con le decisioni sciagurate del suo governo ha finito per isolarsi sempre di più dal resto del mondo sta pagando il prezzo di non avere più rapporti commerciali con l’occidente.

E adesso che si fa?

Parliamo naturalmente della Russia di Vladimir Putin che si trova al momento in una situazione tragica dovuto al ritiro dal paese di tutti i principali colossi automobilistici mondiali – Stellantis e Ford in primis – che rende la costruzione di nuove auto, anche per via di embarghi e sanzioni, un’impresa disperata. Come abbiamo visto in passato i russi stanno attivamente cercando nuovi importatori come l’Iran ma le cose non sembrano mettersi bene.

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Costruire, trasportare ed importare un’auto non è mai stato così complicato (Canva)

Il principale partner commerciale della Russia da quando gli altri paesi le hanno voltato le spalle in seguito alla disgraziata invasione dell’Ucraina è la Bielorussia che però, dati alla mano, ha potuto fornire al paese solo il 5,3% del suo fabbisogno di automobili nuove. La soluzione? Importare vetture usate dall’Asia. Nonostante case come Toyota e Nissan non siano ora operative in Russia, il paese continua ad acquistare vetture usate dall’isola asiatica.

Infatti gli esperti rivelano che nell’ultimo anno il paese di Putin ha importato il 76% delle automobili proprio dal Giappone, cercando così di tamponare l’assenza di nuove auto che penalizza pesantemente i trasporti locali: la soluzione di case come Lada? Costruire le vetture come si faceva negli anni 70, senza optional e sistemi di sicurezza. Pura follia.

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