Guidare l’auto intestata a un’altra persona: rischi una multa di oltre 3.500 euro

In una famiglia ci sono spesso più auto, ma spesso per motivi fiscali o anche solo per comodità il legittimo proprietario può non essere lo stesso. Ma si corrono qualche rischi nel guidarne una che è intestata a un’altra persona? E’ bene sapere cosa prevede il Codice della Strada per non andare incontro a brutte sorprese.

Mettersi al volante subito dopo avere preso la patente è l’ambizione di molti giovani, ma molto spesso la vettura che hanno la possibilità di guidare risultano ufficialmente di proprietà di uno dei genitori. Questo accade solitamente soprattutto per motivi di risparmio: un neopatentato (rientra in questa categoria chi ha la patente da meno di tre anni) finisce infatti per pagare di più perché secondo le compagnie assicurative può esserci maggiore rischio che possa avere un incidente. Ma cosa accade in questo caso in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine?

auto intestata a un'altra persona guidare
Guidare auto – Foto | Pixabay

Guidare un’auto intestata a un’altra persona: può essere rischioso?

Il problema non riguarda però certamente solamente i giovani, anzi. In molte famiglie, infatti, ci sono almeno due auto, una intestata alla moglie, una alla moglie, soprattutto per motivi pratici. A meno che non ci siano particolari impedimenti, capita spesso che uno si scambi la vettura dell’altra per compiere i propri spostamenti quotidiani.

Ma se questo accade possono esserci conseguenze spiacevoli se si dovesse essere fermati da carabinieri e polizia? La domanda è più che naturale, visto che un agente può non conoscere il legame di parentela e pensare che il veicolo possa essere stato preso senza autorizzazione o, peggio ancora rubato. Il problema può essere valido a maggior ragione in caso di convivenza, situazione in cui legalmente non si ha la possibilità di dimostrare il legame in essere tra i due.

Il Codice della Strada parla in maniera chiara della situazione, per questo è importante sapere cosa prevede la norma e agire di conseguenza per evitare di andare incontro a brutte sorprese.  La situazione può comportare qualche inconveniente solo se si dovessero verificare incidenti o si dovesse subire una multa.

Il Codice della Strada parla chiaro

Non sono previsti divieti di alcun tipo nel guidare l’auto intestata a un familiare convivente. In questa categoria rientrano coniuge, figli, genitori, fratelli, sorelle ed eventuali altri parenti presenti sullo stato di famiglia. Non è necessario presentare alcuna dichiarazione per dimostrare il legame, ma anzi si può agire liberalmente senza alcun rischio.

La situazione può invece cambiare se si tratta di una persona che appartiene a un altro nucleo familiare. In questo caso è possibile farlo, ma per non più di 30 giorni. Una volta scaduto questo termine, in caso di controlli è necessario dimostrare di essere autorizzati a continuare a farlo.

Il legittimo proprietario deve infatti modificare la carta di circolazione, inserendo i dati della persona che guiderà il veicolo. A precisarlo è l’articolo 94 comma 4-bis del Codice della Strada, che indica anche quali possono essere le conseguenze per gli irregolari. Chi non provvede ad annotare i dati anagrafici del conducente sul documento va infatti incontro a una multa da 728 a 3.636 euro.

auto volante guidare
Guidare auto – Foto | Pixabay

E’ necessario inoltre sapere quali possono essere le conseguenze in caso di incidente. Nessun problema se se il sinistro è avvenuto per responsabilità di un altro conducente, mentre in un sinistro con colpa il conducente deve risarcire i danni all’intestatario, mentre i danni a terzi sono a carico della compagnia che ha assicurato il veicolo

Qualora si dovesse invece subire una multa, invece, il verbale viene intestato al legittimo proprietario, che ha un’unica scappatoia per evitare di pagare. ha 60 giorni di tempo per comunicare alle Autorità chi era al volante in quel momento.

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