Cacciato per sempre dalla Formula 1: la motivazione lascia tutti senza parole

Per partecipare ad una competizione bisogna per prima cosa qualificarsi per dimostrare di essere abbastanza bravi e dotati da prendere parte alla stessa. Un concetto semplice che Hans Heyer non volle mai accettare…

Il film di Gabriele Muccino “La ricerca della felicità” insegna una lezione importante a chiunque insegua un sogno apparentemente impossibile: non farti mai dire dagli altri cosa sai e non sai fare.

Heyer Hans
Non ha nemmeno concluso… (Canva)

Questa lezione venne presa un po’ troppo alla lettera da un giovane pilota tedesco che nel 1977 si rese protagonista di una storia che imbarazzo la Formula Unoper sempre!

La gara impossibile

Per raccontare la nostra storia, dobbiamo tornare indietro di parecchi anni a quando la Formula Uno era uno sport così pericoloso che i piloti venivano visti come veri e propri eroi. O pazzi. Forse il secondo aggettivo è quello che si lega meglio alla figura di Hans Heyer, pilota tedesco classe 1943 che arrivò dove nessuno si era mai spinto prima pur di correre in F1.

Il nostro amico Hans Heyer si era fatto le ossa nei campionati di turismo, distinguendosi a bordo della Ford Escort con cui aveva portato a casa diversi importanti titoli internazionali. Ma il suo vero sogno era uno: correre in Formula Uno almeno un gran premio, cosa che nel 1977 riuscì a fare grazie alla scuderia ATS anche se non nel modo che pensate voi…

La fortuna premia gli audaci

Nonostante la ATS non fosse esattamente la prima scuderia del mondo in quel periodo, Hans accettò subito di correre con la monoposto con la livrea gialla che gli avrebbe permesso di coronare il suo sogno nel cassetto.

Hans Heyer
Una foto di Hans Heyer all’epoca del fattaccio (Wikipedia)

Purtroppo però, l’auto non era affatto competitiva ed il pilota durante le qualifiche al GP di Germania del 31 luglio del 1977 arriva fuori dalla top venti dei piloti che si sarebbero qualificati alla gara vera e propria.

A questo punto, la storia è finita, giusto? Tutti e ventiquattro i piloti qualificati si presentarono regolarmente alla linea di partenza, questo significa che le speranze di Heyer di correre quel Gran Premio andarono in frantumi per sempre. Nulla di più sbagliato: il pilota riuscì a gareggiare lo stesso sfruttando il proprio fascino!

Coprimi le spalle

Heyers infatti usò uno stratagemma assurdo per gareggiare lo stesso contro le regole: chiese alle “ombrelline”, le modelle che attorniano i piloti prima della partenza di circondare la sua monoposto Penske PC4, sfruttando il fatto che a quanto pare, le ragazze stravedevano per lui. In questo modo il pilota riuscì a celarsi agli occhi dei giudici di gara…e a partire come nulla fosse partecipando ad un Gran Premio per cui non si era qualificato!

ATS Team
Una ATS in pista. La scuderia non fu mai particolarmente competitiva (Tumblr)

L’obiettivo di Heyer era arrivare tra i primi dieci piloti per dimostrare che pur non essendosi qualificato, sapeva il fatto suo. Dopo nove giri di corsa però il cambio della sua monoposto cedette costringendolo a rientrare ai box e solo a quel punto i giudici di gara scoprirono che in pista c’era un’auto di troppo. La pena per Heyer fu severa: squalifica a vita da qualsiasi evento di Formula Uno futuro. Voi sareste arrivati a fare una pazzia simile per coronare il vostro sogno?

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